lunedì 6 luglio 2015

"La ruga del cretino"

"La ruga del cretino"
Andrea Vitali
Anni 2015

Ecco il primo romanzo di Vitali scritto a quattro mani: il supporto è fornito nientemeno che da Massimo Picozzi. L'ambientazione è la solita cioè Bellano, sul lago di Como, in particolare nei pressi del Santuario della Madonna di Lezzeno: ambienti che, per i lettori appassionati dello scrittore, sono ormai familiari. Il periodo storico invece è quello della fine Ottocento.


La coppia di custodi del santuario è costituita da due poveracci  (Serpe e Arcadio) che hanno come obiettivo quello di sistemare in qualche modo la figlia "strana" che gli è rimasta in casa; ha una strana macchia sulla guancia e poi ogni tanto si "perde via", è come assente e a volte è proprio assente nel senso che scompare per delle ore.  Per loro fortuna ci mette una buona parola il Parroco del Santuario e la sistema a casa di una devota facoltosa non distante dalla loro casa. La storia si intreccia con degli avvenimenti che sembrano lontanissimi, in quel di Torino, dove vengono trovate morte due povere donne a cui viene ritrovato in tasca un biglietto con una formula matematica misteriosa.


Interviene Cesare Lombroso ad indagare sulla risoluzione del mistero e viene anche coinvolta una famosa medium molto in auge ai quei tempi: Eusapia Palladino. Alla fine si riuscirà a risolvere ben tre misteriosi delitti opera tutti della stessa mano malata ma il finale resta aperto per un nuovo romanzo.

Devo dire che questo romanzo di Vitali presenta troppi scenari e personaggi diversi e si fa un po' fatica a tenere insieme i vari fili della storia. Secondo me, la parte gialla è sviluppata in modo troppo frettoloso e pensavo che il personaggio di Lombroso fosse più delineato e più importante per lo svolgimento, visto la pubblicità che se ne fa. Pur non amando il tema soprannaturale: la medium e le seduta spiritica risultano essere i due elementi più divertenti della storia.  

Nessun commento:

Posta un commento